La tutela dell’ambiente è un tema di grandissima attualità ed oggi trova posto nelle agende politiche di tutto il mondo. Tuttavia, già precedentemente, l’attenzione per la natura bella e incontaminata, per l’igiene e la salute o per il decoro urbano muoveva gli interessi e le opere degli intellettuali, degli esperti, degli appassionati ma anche degli amministratori e dei politici più lungimiranti.
Per tracciare le origini della tutela dell’ambiente e la storia dei servizi di igiene urbana occorre necessariamente iniziare da dove tutto ebbe inizio: la raccolta differenziata realizzata per strada e porta a porta. Oggi, uno dei temi cardine per le strategie ambientali ma da sempre una necessità. Le origini di questo settore ci riportano indietro di un secolo come si può vedere seguendo l’evoluzione dei servizi di igiene urbana nelle due città simbolo del Gruppo A2A, Milano e Brescia. Queste due importanti realtà hanno cambiato i mezzi e i modi, ma da più di 100 anni si occupano della raccolta dei rifiuti per rendere i luoghi più puliti, vivibili e belli. E oggi rilanciano sul tema, viaggiando spedite verso un futuro sempre più innovativo, efficiente e ambientalmente sostenibile. Ma cominciamo dall’inizio e vediamo come la tutela dell’ambiente si è via via fatta strada in Italia.
Milano: per tutto l'800 e per i primi anni del '900 il protagonista del servizio di raccolta dei rifiuti è il ruèe: personaggio caratteristico che, con gerla in spalla e pala in mano, svuota la "ruera", l'angolo del cortile dei caseggiati dove vengono gettati i rifiuti dalle famiglie. I ruèe arrivano dalla Brianza e raggiungono tutti i cortili delle case al mattino presto, con i carretti a mano o tirati da un asino.
Brescia: fin dall'Ottocento, l'Amministrazione comunale è attenta nel garantire servizi adeguati per i cittadini e affida a società private i servizi di pulizia delle strade e di raccolta dei rifiuti domestici.
Milano: in questi anni ci si accorge che le ruèe non sono più funzionali alle esigenze della città e il Comune assegna il servizio alla SPAI (Servizi Pubblici Anonima Italiana). La società gestisce i rifiuti e li trasporta, su un carro trainato da un cavallo, nel quartier generale dove vengono raccolti e differenziati a mano dagli operatori, con l’obiettivo di recuperare i materiali più preziosi in un’epoca in cui gran parte della popolazione era in condizione di povertà. Tutti gli operatori indossano un'uniforme con matricola identificativa e una speciale bicicletta raggiungeva le zone della città in cui i carri non riuscivano ad arrivare.
Brescia: la gestione viene affidata alla società Ceresetti & Rossi: gli operai, vestiti con un caratteristico abito ruvido grigio chiaro, sono dotati di una grande ramazza per la raccolta dei rifiuti dalle strade poi gettati in un triciclo coperto o in un motocarro. Il lavoro maggiore, però, avviene negli androni e nei cortili delle case dove gli operatori si caricano i bidoni sulle spalle e gettano i rifiuti nei mezzi.
Milano: la SPAI si trasforma e diventa prima GSI (Gestione Servizio Immondizie), poi SID (Servizio Immondizie Domestiche) e ancora AMNU (Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana). A ogni passaggio, migliorano le tecnologie messe in campo per servire al meglio i milanesi.
Si cominciano a utilizzare gli autotreni a tre rimorchi, i bidoni igienizzabili nei condomini, i carrelli e gli autocarri a bracci meccanici. Successivamente, i bidoni in zinco nei condomini vengono sostituiti dai sacchi in politene, più igienici e facilmente trasportabili. In via Zama e in via Silla (Silla 1) si inaugurano i due inceneritori.
Brescia: nella periferia della città viene costruita la sede della Nettezza urbana, gestita dalla municipalizzata ASM, e viene ideato il sistema dei Sacchi a perdere, che ha modernizzato il servizio attraverso l’installazione al piano terra delle case, di gabbie metalliche, i trespoli, in cui sono inseriti grandi sacchi di plastica da riempire di rifiuti. Tre volte a settimana i sacchi vengono prelevati dai netturbini con un motocarro dotato di cassone ribaltabile e portati in discarica, in via Buffalora.
La distribuzione dei sacchi, inizialmente gratuita per le famiglie, poi diventa a pagamento, 60 lire per i sacchi e 20 per i sacchetti. Negli anni 70, però, il sistema si evolve e, in maniera sperimentale, inizia la disposizione di contenitori metallici per le strade della città. Il progetto funziona e si diffonde, segnando la fine definitiva dell’era dei trespoli e l’inizio di quella della raccolta differenziata.
Per la prima volta compaiono in città 297 contenitori per la raccolta del vetro, 144 per le pile scariche, 80 per le lattine vuote, 55 per i medicinali scaduti e 59 per la carta; oltre a 3.600 cestini in città. In questi anni ASM si occupa anche della pulizia notturna delle strade: le spazzatrici meccaniche sono in grado di pulire entro l'alba 50 km di strada. A metà degli anni '70 i mezzi in funzione sono cinque. Intanto, le esigenze del territorio crescono e, dal 1971 ASM e il Comune di Brescia fondano Aprica per gestire il servizio di igiene urbana anche nei comuni della provincia.
Milano: nel 1985 si usa per la prima volta l’acronimo AMSA (Azienda Milanese Servizi Ambientali) e, nei quartieri della città, inizia pian piano la raccolta differenziata: prima il vetro, poi la carta e i rifiuti pericolosi, infine la plastica. Attraverso la collaborazione con alcune onlus, inoltre, i vestiti e le scarpe vengono consegnati a enti di beneficenza.
Ma è solo dal 1995 che la raccolta differenziata diventa obbligatoria e l’azienda inizia a promuovere il sistema del Porta a porta, tutt’ora praticato. I condomini erano dotati di bidoni per vetro, plastica, carta e umido e i rifiuti differenziati sono raccolti da mezzi particolari, in grado di caricare due bidoni per volta in un unico passaggio. Partono anche molte iniziative per sensibilizzare la cittadinanza, cominciando dalle scuole fino alle locandine sparse ovunque.
Brescia e provincia: partono le iniziative di sensibilizzazione come: Perché tutto nei rifiuti? per far riflettere le persone sulla grande diffusione dell'usa e getta. Nelle scuole, invece, si punta principalmente sulla raccolta della carta e del cartone e, anche grazie a queste campagne, dal 1975 al 1988 vengono raccolte e recuperate oltre 11mila tonnellate di carta (circa 137.773 alberi salvati).
A partire dal 1992, ASM inizia a costruire un vero e proprio sistema integrato dei rifiuti, sviluppato su tre punti:
Le cave, utilizzate in precedenza come discariche, non sono più adeguate e diventano pian piano dei parchi. I rifiuti iniziano ad essere trasformati in risorse grazie alla messa in funzione, nel 1998, del Termo-utilizzatore.
Milano: i mezzi in servizio iniziano a essere alimentati a metano, per garantire la massima sostenibilità ambientale e una minor emissione di polveri sottili. Nel 2004 viene inaugurato il termovalorizzatore Silla 2 e l’energia prodotta riesce a soddisfare i bisogni di 20mila famiglie. A partire dal 2007, gli operatori Amsa iniziano a curare le aree verdi di Milano e partono le prime campagne contro l’abbandono delle deiezioni canine.
Brescia: Aprica amplia il suo sistema di impianti con una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, un impianto di trattamento e servizi di raccolta e trasporto specializzati per clienti privati.
Nel 2008 entrambe le società entrano a far parte del Gruppo A2A.
Milano: i mezzi in servizio iniziano a essere alimentati a metano, per garantire la massima sostenibilità ambientale e una minor emissione di polveri sottili. Nel 2004 viene inaugurato il termovalorizzatore Silla 2 e l’energia prodotta riesce a soddisfare i bisogni di 20mila famiglie. A partire dal 2007, gli operatori Amsa iniziano a curare le aree verdi di Milano e partono le prime campagne contro l’abbandono delle deiezioni canine.
Brescia: Aprica amplia il suo sistema di impianti con una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, un impianto di trattamento e servizi di raccolta e trasporto specializzati per clienti privati.
Nel 2008 entrambe le società entrano a far parte del Gruppo A2A.
La vicinanza alle esigenze dei cittadini di Milano e di Brescia ha permesso, nel tempo, di migliorare i servizi del Gruppo A2A e di scegliere l’innovazione come via per il futuro. Negli ultimi anni, per rendere sempre più efficiente il servizio, sono state digitalizzate le mappe per tutti i mezzi di trasporto e i software di gestione hanno portato alla creazione delle Sale operative centrali di Amsa e Aprica, centri di controllo all’avanguardia, in funzione 24 ore su 24, visitati da delegazioni di tutto il mondo.
L’impegno di ogni giorno del Gruppo A2A prosegue anche verso la trasformazione dei rifiuti in risorse, in perfetto rispetto dei principi dell'economia circolare:
Investiamo nell’innovazione tecnologica dei nostri servizi per migliorare il decoro urbano e rendere le vie sempre più pulite. Posizioniamo nella città di Milano dei cestini intelligenti, integrati con sensori in grado di monitorare con continuità lo stato di riempimento dei contenitori dislocati sul territorio per consentire l'intervento tempestivo per lo svuotamento. Abbiamo avviato una sperimentazione con cestoni stradali smart dotati di un sistema compattatore alimentato da pannelli fotovoltaici, che pressano i rifiuti al loro interno, rendendoli cinque volte più capienti di un normale contenitore stradale. Per disincentivare ulteriormente il littering e il conferimento dei rifiuti domestici nei cestoni, abbiamo adottato dei contenitori stradali che nella parte superiore hanno una griglia a forma di cupola, dove è possibile inserire solo rifiuti di piccole dimensioni (biglietti del tram, mozziconi di sigarette, fazzolettini…).
L’economia circolare è la parola d’ordine dei nostri ultimi progetti, cerchiamo di trasformare ogni giorno rifiuti in risorse.
Il domani del Gruppo A2A è già tracciato nella lunga storia di tradizione e innovazione di Amsa e Aprica. Negli anni le due società, sia a Milano che a Brescia, hanno voluto soddisfare le esigenze dei cittadini per garantire al meglio il decoro urbano.
Anche per il futuro, al centro di ogni servizio, continueranno a esserci le persone con le loro esigenze, come nel caso dell’Ecocar attivo a Brescia, o il suo alter ego Ecovan a Bergamo: mezzi itineranti, che si spostano tra i principali mercati settimanali e altri punti di aggregazione con date prestabilite, per facilitare la raccolta di rifiuti pericolosi domestici come farmaci, oli minerali e vegetali, batterie e piccoli elettrodomestici fuori uso. Lo stesso servizio è attivo anche a Milano con il Centro Ambientale Mobile (CAM). Per recuperare i piccoli Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) abbiamo anche posizionato sul territorio milanese ulteriori attrezzature intelligenti: 10 Ecoisole e 6 Ecototem, che forniscono un servizio comodo e puntuale ai cittadini permettendo di recuperare i componenti preziosi, tra cui metalli e terre rare contenuti negli oggetti elettronici.
Inoltre, grazie ad oltre 60 contenitori per la raccolta dell’olio esausto presso i supermercati di Milano e dell’hinterland recuperiamo dai cittadini circa 140.000 kg di olio vegetale e siamo in grado di produrre biodiesel, evitando di inquinare le acque.
Mentre tutto cambia e si evolve, insomma, per il Gruppo A2A resta fermo il desiderio di innovare e semplificare, grazie alla tecnologia e a idee creative ma concrete, la vita delle persone nelle città. E resta costante, come da tradizione, l’impegno per il miglioramento degli standard della raccolta dei rifiuti, puntando a un continuo aumento della percentuale di differenziata e al conseguente recupero di materiali.
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