Con il recupero energetico dei rifiuti e dei fanghi di depurazione attraverso la termovalorizzazione, il nostro Paese potrebbe guadagnare il +55% di produzione elettrica rispetto al 2020.
Il termovalorizzatore è un impianto che valorizza i rifiuti non altrimenti riciclabili e li trasforma in energia elettrica e termica. Il processo consiste nella conversione dell’energia contenuta nei rifiuti in calore. Infatti, il vapore ad altra pressione, generato grazie al processo di termovalorizzazione, riscalda l’acqua presente nella caldaia fino ad ebollizione per la produzione di vapore. Questo mette in funzione una turbina, trasformando l’energia termica in meccanica, che a sua volta viene trasformata in energia elettrica tramite un alternatore.
Oltre alla produzione di energia elettrica, il vapore in uscita dalla turbina può alimentare una serie di scambiatori di calore per il riscaldamento della rete di teleriscaldamento, ove presente.
I rifiuti vengono conferiti all’impianto e scaricati nella vasca di raccolta e miscelazione, dalla quale vengono poi caricati per il loro recupero energetico nelle caldaie, la cui temperatura è regolata a circa 1.000 gradi. Il calore prodotto dalla combustione genera vapore ad alta pressione che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di energia elettrica. Il vapore viene immesso anche negli impianti cogenerativi per la produzione di energia termica utilizzata per scaldare l’acqua che alimenta la rete di teleriscaldamento o, in alternativa, per fornire calore utile ad altre attività industriali in sostituzione di fonti fossili.
Tutti gli impianti sono dotati di innovativi sistemi di trattamento delle emissioni (la cosiddetta sezione di depurazione dei fumi) che abbassano il contenuto di sostanze inquinanti di vari ordini di grandezza nel percorso dalla camera di combustione all’emissione al camino. I fumi, infatti, vengono depurati tramite tecnologie specifiche a seconda delle sostanze da trattare:
I fumi così depurati vengono successivamente convogliati come emissioni gassose al camino. Qui vengono attivati dei rigorosi sistemi di controllo delle emissioni, anche da parte degli Enti competenti, attraverso un monitoraggio in continuo dei flussi gassosi, a garanzia del rispetto dei limiti imposti dalla normativa di riferimento.
Gli impianti di termovalorizzazione producono anche dei residui costituiti, per la maggior parte, dalla frazione non combustibile in essi contenuti, nonché dai residui derivanti dal trattamento fumi. I primi costituiscono la parte preponderante dei residui prodotti e sono inviati a recupero di materia, sia come materiali inerti da costruzione, sia come metalli (ad esempio rame, alluminio, ferro) che altrimenti, in caso di smaltimento in discarica, andrebbero persi.
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Il nostro impegno per l’economia circolare si concretizza anche nella valorizzazione di quei rifiuti che non sono utilmente riciclabili come materia attraverso il loro recupero negli impianti di termovalorizzazione (WtE – Waste to Energy). Li trasformiamo in energia elettrica grazie ai termovalorizzatori e, nel caso di impianti di cogenerazione, in calore da immettere nella rete di teleriscaldamento
La termovalorizzazione dei rifiuti rappresenta l’ultima fase virtuosa del nostro ciclo integrato di gestione dei rifiuti e presenta importanti vantaggi in termini di sostenibilità e tutela dell’ambiente, consentendo di risparmiare risorse energetiche, di generare nuovo valore da restituire al territorio e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo di limitazione del ricorso alle discariche.
Il trattamento è completamente sicuro e all’insegna dell’innovazione tecnologica: i rifiuti trattati sono selezionati con rigorosi controlli all’ingresso e il controllo delle emissioni viene garantito attraverso il monitoraggio continuo delle emissioni, che sono mantenute ampiamente e costantemente al di sotto dei livelli stabiliti dalle più recenti norme di settore.
Dati rifiuti prodotti in Italia: ISPRA - Rapporto rifiuti urbani 2022
Consumo di energia elettrica per regione/provincia: Statistiche di Terna
Il nostro parco impiantistico comprende 10 termovalorizzatori di cui 5 che includono impianti di cogenerazione ad alta efficienza a servizio delle reti urbane di teleriscaldamento di Bergamo, Brescia e Milano.
Il nostro piano di investimenti prevede di accrescere la capacità di trattamento e valorizzazione dei rifiuti consolidando la nostra posizione di leader nel settore del Waste-to-Energy.
Con il recupero energetico dei rifiuti e dei fanghi di depurazione attraverso la termovalorizzazione, il nostro Paese potrebbe guadagnare il +55% di produzione elettrica rispetto al 2020.
Sapevi che le api, nei loro lunghi voli quotidiani (il raggio d’azione può arrivare fino ai 2 km dall’alveare) “catturano” le polveri sottili? Questo permette, con opportuni test, un monitoraggio efficace del livello di inquinamento di un determinato territorio. Presso il termovalorizzatore di Brescia, 400mila api hanno realizzato la loro casa in modo del tutto naturale e noi ce ne prendiamo cura.
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