Sono necessari circa 50 miliardi di investimenti in 10 anni per la salvaguardia del ciclo idrico e della produzione di energia idroelettrica e l’azione congiunta di istituzioni, industria, cittadini.
Le centrali idroelettriche sono impianti che sfruttano l'energia contenuta nell'acqua in movimento per produrre energia elettrica. L'acqua, proveniente da un bacino o da un torrente, viene fatta passare attraverso una turbina, che trasforma l’energia cinetica e/o di pressione dell’acqua in energia meccanica di rotazione. La turbina è collegata ad un generatore, che a sua volta converte tale energia meccanica in energia elettrica in corrente alternata pronta per essere immessa nella rete elettrica.
Spesso, le centrali idroelettriche fanno parte di nuclei, ovvero gruppi di impianti collegati tra loro da una rete di condotte e di canali, che permettono di ottimizzare l'utilizzo dell'acqua e di aumentare la produzione di energia. I nuclei sono generalmente situati in zone montuose o collinari, dove la risorsa idrica presenta una maggiore energia potenziale sfruttabile.
Una centrale idroelettrica è generalmente composta dai seguenti elementi:
Esistono diverse tipologie di centrali idroelettriche, in base alla modalità di sfruttamento dell'acqua e alla capacità di accumulo. Le principali sono:
Le centrali idroelettriche sono una fonte di energia rinnovabile, in quanto utilizzano una risorsa naturale e inesauribile come l'acqua, restituendola integralmente ai territori (ciclo non dissipativo). Inoltre, non producono emissioni di gas serra o di altri inquinanti atmosferici, contribuendo a ridurre l'impatto ambientale nel ciclo della produzione di energia.
Le centrali idroelettriche hanno anche il grande vantaggio di avere maggiore sostenibilità e flessibilità produttiva, in quanto possono adattarsi alle variazioni della domanda di energia e integrarsi con altre fonti rinnovabili, come l'eolico e il fotovoltaico.
L’energia idroelettrica è infatti tuttora la più importante tra le fonti rinnovabili e pulite, grazie alle proprie caratteristiche di programmabilità e di integrazione con le altre rinnovabili, anche per il sempre più necessario ruolo di “energy time shifting” (cioè lo spostamento di rilevanti quantità di energia da ore di sovrabbondanza ad ore di maggior necessità, grazie agli accumuli generati da pompaggi e invasi), rappresentando tuttora una risorsa imprescindibile per la transizione energetica del nostro Paese.
Le centrali idroelettriche sono quindi un elemento chiave della transizione ecologica, ovvero il passaggio da un modello energetico basato sui combustibili fossili ad uno basato sulle fonti rinnovabili.
Le nostre centrali utilizzano l’acqua per la produzione di energia idroelettrica, un’energia pulita e rinnovabile.
A2A è tra i principali operatori idroelettrici in Italia, con una potenza installata di circa 2.000 MW ed una produzione media annua di circa 4.500 GWh.
Gestiamo cinque nuclei idroelettrici, situati in tre regioni: Calabria, Friuli, Lombardia. I nuclei sono composti da circa 40 centrali, che sfruttano le acque di fiumi, laghi e torrenti. I nuclei idroelettrici di A2A sono:
Gli impianti si integrano perfettamente nel paesaggio, grazie a progetti e realizzazioni che minimizzano l’impatto ambientale. Infatti, il 100% della nostra potenza idroelettrica installata è certificata ISO 14001, la Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale.
Sono necessari circa 50 miliardi di investimenti in 10 anni per la salvaguardia del ciclo idrico e della produzione di energia idroelettrica e l’azione congiunta di istituzioni, industria, cittadini.
Le nostre centrali idroelettriche sono localizzate in Calabria, Friuli, Lombardia (Alta Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica).
Risorse utili
Servizi e impianti