Abbiamo in essere un chiaro sistema di identificazione, valutazione e gestione dei rischi e delle opportunità connessi alle variazioni climatiche, integrato nel processo di Enterprise Risk Management di Gruppo.
La trasparenza è testimoniata anche dal nostro allineamento alle linee guida della Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD), che ci impegna ad identificare e rendicontare i rischi e le opportunità climatiche più significative e il loro impatto economico sul nostro business.
A2A ha voluto ribadire anche nell’ultimo aggiornamento di Piano Strategico il proprio impegno verso la transizione ecologica dichiarando di voler raggiungere il Net Zero per le emissioni Scope 1 e Scope 2 entro il 2040.
Per raggiungere tale obiettivo Il gruppo ha identificato tre fasi di azione: una prima fase con investimenti nelle fonti rinnovabili e avvio di progetti pilota di Carbon Capture Utilization & Storage (CCUS); una seconda fase incentrata sul phasedown di alcuni impianti carbon intensive e introduzione di nuove tecnologie e una terza fase di estensione degli impianti CCUS, crescita nelle RES e possibili compensazioni per le emissioni residue.
A2A ha pubblicato un documento di commitment per la riduzione delle emissioni lungo tutta la propria catena del valore (Scope 3) focalizzato sull’accelerazione della transizione energetica con le proprie tecnologie, sugli investimenti responsabili, sulla promozione dell’engagement a impatto positivo con tutta la propria value chain e l’implementazione di pratiche aziendali sostenibili.
Complessivamente, nel 2022 il ricorso a termovalorizzazione, produzione da fonti rinnovabili e cogenerazione efficiente ha consentito di evitare la produzione di 2,3 milioni di tonnellate di CO2 e di risparmiare quasi 1 milione di TEP di energia primaria.
Il Gruppo A2A ha in essere un sistema di identificazione, valutazione e gestione dei rischi connessi alle variazioni climatiche e delle opportunità integrato nel processo di Enterprise Risk Management di Gruppo. Di seguito sono descritte le principali caratteristiche del sistema con riferimento ai rischi climatici.
I rischi individuati per il Gruppo A2A sono il risultato della analisi di materialità effettuata sulla base dei riferimenti ai pericoli legati al clima come classificati dalla Tassonomia UE e gli atti delegati emessi in attuazione del Regolamento UE 2020/852 sugli investimenti Green, le categorie di rischio delineate dalle raccomandazioni della Taskforce on Climate-related Financial Disclosure (TCFD) e i business operati e i servizi offerti dal Gruppo, nonché i rischi già compresi nel profilo di rischio del Gruppo
CC1 | Cambiamento nel regime delle precipitazioni | Rischio/Opportunità |
CC2 | Competizione per l’uso della risorsa idrica | Rischio |
CC3 | Permessi di emissione EUAs | Rischio/Opportunità |
CC4 | Domanda di energia termica per riscaldamento | Rischio |
CC5 | Sistemi di efficienza energetica | Opportunità* |
CC6 | Resilienza delle reti di distribuzione dell’energia elettrica | Rischio/Opportunità |
CC7 | Resilienza delle reti di distribuzione dell’energia elettrica | Rischio/Opportunità |
CC8 | Fenomeni metereologici estremi | Rischio |
CC9 | Sustainable Finance Framework | Opportunità |
CC10 | Raffredamento impianti | Rischio |
CC11 | Revisione Direttiva ETS | Rischio |
Per rischi e opportunità economico-finanziarie le scale di impatto sono riferite a impatti su EBITDA, downside per i rischi e upside per le opportunità.
(impatto basso: inferiore a 5 M€/a; impatto medio: compreso tra 5 M€/a e 20 M€/a; impatto alto: superiore a 20 M€/a).
* i margini dell’opportunità CC5, CC6 e CC7 sono già compresi nelle previsioni del Piano Industriale.
Inoltre, al fine di includere in modo sempre più strutturato queste considerazioni nella valutazione degli impatti finanziari del cambiamento climatico, la funzione ERM ha svolto un ulteriore approfondimento per quantificare gli impatti dei rischi climatici e le opportunità sui rischi economico-finanziari del Gruppo. Tali effetti sono valutati in termini di variazione dell’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano Industriale.
Con riferimento al prospetto soprariportato, si stima che le incertezze climatiche di tipo fisico possano incidere
sull’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano industriale con una variazione compresa tra -2,3% e +0,2%
Per i rischi e le opportunità di tipo transition l’incidenza sull’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano
industriale ha una variazione stimata compresa tra -2,1% e + 0,6%.
Risorse utili
Servizi
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