Milano, 9 Aprile 2015 – Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza del Prof. Giovanni Valotti, ha approvato i progetti del Bilancio separato e della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2014.
Tali progetti verranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti che si riunirà il prossimo 11 giugno, unitamente alla proposta di destinazione dell’utile d’esercizio e di distribuzione di dividendi.
I positivi risultati economico-finanziari dell’esercizio 2014 sono stati conseguiti nonostante il significativo impatto negativo sui margini derivante dal difficile contesto macroeconomico e dal peggioramento di gran parte degli indicatori congiunturali, in particolare nel settore dell’energia elettrica. A fronte di tali dinamiche esterne, il Gruppo ha reagito proseguendo nel percorso di identificazione e realizzazione di iniziative di efficienza operativa i cui risultati hanno contribuito a sostenere la redditività dell’esercizio.
La gestione caratteristica evidenzia un margine operativo lordo consolidato pari a 1.024 milioni di euro (1.133 milioni di euro nell’esercizio 2013). La contrazione, pari a 109 milioni di euro è prevalentemente attribuibile al calo dei prezzi dell’energia elettrica rilevato sui mercati all’ingrosso, agli effetti connessi alle alte temperature rilevate nell’esercizio in esame, nonché alla scadenza (da ottobre 2013) della convenzione CIP 6 sulle produzioni di energia elettrica del termovalorizzatore di Brescia.
Il risultato operativo netto consolidato è risultato pari a 362 milioni di euro (+40,9%), mentre il risultato netto evidenzia una perdita di 37 milioni di euro (utile 62 milioni nell’esercizio 2013). Il risultato 2014 include l’effetto di svalutazioni per complessivi 207 milioni di euro, che, al netto dell’impatto fiscale, pesano sul risultato netto per 159 milioni di euro. Le svalutazioni riguardano asset termoelettrici e partecipazioni del Gruppo e sono finalizzate ad adeguare il loro valore contabile alle ridotte prospettive reddituali derivanti da un mercato strutturalmente in sovra-capacità produttiva.
La perdita del periodo ha peraltro risentito dell’iscrizione di maggiori imposte per 65 milioni di euro riconducibili all’abolizione per illegittimità costituzionale a partire dal 2015 della “Robin Hood Tax”, mentre ha beneficiato di plusvalenze da dismissioni per complessivi 12 milioni di euro.
Al netto delle partite straordinarie, il risultato netto è pari a 175 milioni di euro, in crescita del 12,2% rispetto al precedente esercizio (che aveva a sua volta risentito di partite straordinarie pari a circa 94 milioni di euro).
Nel corso dell’anno la generazione di cassa netta è risultata positiva e pari a 511 milioni di euro, dopo investimenti per 307 milioni di euro e dividendi per 102 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto a fine 2014 si è pertanto attestato a 3.363 milioni di euro (3.874 milioni di euro al 31 dicembre 2013).
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