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Si può immaginare un accumulo termico come un grosso serbatoio che immagazzina acqua calda e recupera calore di notte da fonti sostenibili, oppure come enormi pile giganti che quotidianamente si ricaricano e rigenerano grazie all’energia fornita da fonti pulite.
Si tratta di energia che può essere stoccata e, successivamente, utilizzata quando la richiesta proveniente dalle utenze della rete diviene maggiore. All’avanguardia fin dal 1972, il teleriscaldamento di Brescia serve oggi circa il 70% degli edifici cittadini, sia pubblici che privati, grazie principalmente alla centrale di produzione del calore di via Lamarmora.
Nel solo 2021 il dato relativo alla capacità di accumulo termico complessivo della nostra “pila” è stato di 11.600 m3. È un dato rilevante, che assume ancor più valore se si pensa che nello stesso anno sono stati effettuati interventi di potenziamento degli accumuli esistenti nella centrale di Lamarmora – 1.000 metri cubi con una capacità di 140 MWh – con l’aggiunta di un impianto da 5.200 metri cubi e 220 MWh di capacità termica.
Sempre a Brescia sono stati costruiti due nuovi accumuli nella centrale Nord della città, poco distante dalla facoltà di Ingegneria: le strutture, simili ad enormi batterie in metallo, hanno un diametro di 2.200 metri cubi per 95 MWh l’uno. Grazie all’utilizzo diurno del calore prodotto durante la notte vengono drasticamente ridotti i consumi di gas nelle caldaie, con un beneficio elevato sia per l’ambiente che per la qualità dell’aria. L’azione combinata dei vari accumuli presenti nel solo Bresciano potrebbe permettere, ogni anno, di risparmiare oltre duemila tonnellate di emissioni di CO2.


Secondo gli esperti ogni anno in Europa vengono sprecati 2.860 terawattora di calore, quasi quanto la domanda totale di calore e acqua calda dell’intero continente europeo. La gran parte di questo calore potrebbe essere recuperato e riutilizzato grazie alla tecnologia esistente. Ciò ridurrebbe le emissioni di CO2 e i costi dell’energia, aumentando la resilienza dei nostri sistemi energetici.
Sono molti i progetti pilota in fase di sviluppo in tutta Europa. A Berlino ad esempio, il calore in eccesso della metropolitana verrà utilizzato per riscaldare un edificio che ospita uffici.

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Si tratta dunque di un prezioso alleato nel percorso di decarbonizzazione e transizione energetica in atto.
Le città del futuro puntano a diventare sempre più sostenibili e gli accumuli termici sono tra gli strumenti capaci di aiutare le nostre realtà a realizzare e completare la trasformazione che stiamo vivendo: la strada più pulita e sicura per uscire dalla crisi energetica.
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