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Il riscaldamento globale cambia i confini dell’Italia. La classica forma dello stivale che siamo abituati a conoscere potrebbe non essere più la stessa, a causa del cambiamento climatico e implicazioni geopolitiche che impongono la necessità di rettificare i confini tra stati.
Lo scioglimento dei ghiacciai ha gravi conseguenze sull’ambiente e sulla vita delle persone. Quando i ghiacciai si ritirano la disponibilità d’acqua è inferiore, intaccando le riserve idriche (indispensabili per fronteggiare la siccità) e mettendo a rischio l’habitat naturale e interi sistemi produttivi.
L’arco alpino si sta progressivamente sciogliendo, al punto tale da ridisegnare una parte del confine tra Italia e Svizzera. La zona in questione è quella del Plateau Rosa, uno dei più grandi tratti pianeggianti a sud-est del Ghiacciaio del Cervino.
Il nuovo confine potrebbe essere fissato a sud con la Gobba di Rollin e a est con la Testa Grigia, zona in cui si incontrano la funivia italiana e quella elvetica. La variazione in alcuni punti potrà essere anche di decine di metri, a discapito del nostro Paese.
Al momento la nuova frontiera non è ancora stata formalizzata. Il Consiglio federale svizzero ha ratificato il 27 settembre la convenzione che implica la rettifica dei confini ma manca ancora la sottoscrizione da parte dell’Italia.
Lo scioglimento dei ghiacciai è una conseguenza diretta dell’industrializzazione del nostro Pianeta e della crisi climatica che stiamo vivendo. L’aumento delle temperature, dovuto all'aumento delle emissioni di anidride carbonica e la combustione dei combustibili fossili sta portando a un progressivo ritiro dei ghiacciai in tutto il mondo.
Il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai accresce la probabilità di disastri naturali, l'innalzamento del livello dei mari, inondazioni e riversamenti improvvisi a valle, che rischiano di spazzare via villaggi e infrastrutture.
Inoltre, l’assottigliarsi dello strato di permafrost può causare anche maggiore instabilità delle montagne, con conseguente rischio frane.
Infine, lo scioglimento dei ghiacciai può portare alla riduzione della biodiversità, a causa del cambiamento di habitat a cui sono costrette molte specie marine e terrestri che scompariranno, se non riusciranno ad adattarsi.
Lo scioglimento del ghiacciaio del Plateau Rosa non è un evento inaspettato e nemmeno isolato. In Antartide il ghiaccio marino ha perso una superficie di 1,9 milioni di chilometri, quasi tre volte la grandezza della Francia. Lo stesso vale per i ghiacciai della Groenlandia che hanno perso 160 metri di altezza a causa delle elevate temperature.
I dati del rapporto Copernicus e OMM (Organizzazione meteorologica mondiale), riferiti al 2023, hanno registrato, in particolare nell’Europa centrale e nelle Alpi, un numero di giorni di neve inferiori alla media, durante le stagioni invernali.
Nello specifico, i ghiacciai dell’arco alpino hanno perso circa il 10% del loro volume a causa del poco accumulo di neve e delle ondate di caldo durante il periodo estivo. I ghiacciai alpini potrebbero sparire entro la fine del secolo.
Secondo l’ultimo report di Legambiente (Carovana dei ghiacciai) entro il 2050 tutti i ghiacciai al di sotto dei 3500 metri scompariranno sotto gli effetti del riscaldamento globale. Nello specifico, sono sette i ghiacciai italiani a rischio, dislocati in tutte le regioni del nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Tra questi c’è anche quello della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, che negli ultimi cinque anni ha perso ben 70 ettari, ossia l’equivalente di circa 98 campi da calcio.
Davanti agli effetti pervasivi del climate change, le sfide da affrontare sono tante e impattano tantissimi settori. Per quanto riguarda gli obiettivi del Green Deal europeo fissati al 2035 per la lotta al cambiamento climatico, noi di A2A abbiamo predisposto un piano strategico di investimenti che si concentra sui nostri due pilastri: economia circolare e transizione energetica. Uno dei nostri obiettivi è quello di ridurre del 65% il fattore emissivo complessivo del Gruppo rispetto al 2017 attraverso la produzione di energia pulita, velocizzando la decarbonizzazione e favorendo l'elettrificazione dei consumi. Abbiamo le idee chiare e obiettivi precisi per fare la nostra parte e preservare il futuro del Pianeta.
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