Un’altra estate bollente, altri record di temperature: la colonnina di mercurio ha raggiunto nuovi punti massimi, abbattendo i primati stabiliti solo un anno fa. In Italia e in Europa le reti elettriche sono state messe a dura prova dai picchi di domanda per rinfrescare case, uffici, negozi, attività ricettive. In Asia, intanto, le piogge hanno causato migliaia di vittime e danni miliardari. Il conflitto in atto fra la Russia e l’Ucraina ha acuito una crisi dei mercati energetici già in atto dal 2021, legata alla ripresa post-pandemia e alla grave scarsità di materie prime, comportando un ulteriore aumento dei prezzi delle commodities energetiche e della loro volatilità. Mai quanto oggi, dunque, è necessaria una strategia che porti ad incrementare l’autonomia energetica del nostro Paese. Per fortuna, abbiamo delle forti potenzialità.
Secondo il Position Paper che noi di A2A abbiamo realizzato insieme a The European House-Ambrosetti l’Italia dispone di importanti risorse rinnovabili che, se attivate, ridurrebbero in modo importante la nostra dipendenza dalle importazioni energetiche.
Si tratta di un potenziale enorme, considerando che il raggiungimento di una maggiore autonomia energetica si tradurrebbe anche in costi minori per le aziende e per i consumatori.
Inoltre, secondo lo studio che abbiamo condotto con il primo think tank privato italiano, abbiamo analizzato che il Belpaese si piazza al secondo posto in Europa - solo dopo la Francia – per disponibilità di energie rinnovabili sul proprio territorio, ma si trova al 23esimo posto in termini di autonomia, producendo appena il 22,5% dell'energia consumata, a fronte di una media europea del 39,5%. Ma quanta energia possiamo ancora ottenere dalle risorse rinnovabili già disponibili sul territorio nazionale?
Note:
Indice di disponibilità delle energie rinnovabili* nell’UE-27 (valori indici 0-1), ultimo anno disponibile.
(*) L’indice considera le seguenti fonti rinnovabili: acqua, sole, vento. N.B. ai Paesi con dati mancanti sono stati
assegnati valori pari alla media dell’UE.
Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Eurostat,
Global Solar Atlas e Global Wind Atlas, 2022
Complessivamente, la valorizzazione di tutte le opportunità di sviluppo legate ad acqua, vento, sole e rifiuti, coerentemente con le prospettive di elettrificazione dei consumi e di efficientamento, consentirebbe di quasi triplicare i livelli attuali di autonomia energetica (da 22,5% a 58,4%) incrementando di circa quattro volte quanto è stato registrato dall’Italia negli ultimi 20 anni.
Secondo i dati raccolti, l’Italia ha ancora ampi margini di crescita alla luce di tecnologie correnti e vincoli normativi e strutturali in essere: è in grado di aumentare la produzione da fonti di energia rinnovabili di 105,1 GW di energia solare (quasi 5 volte la capacità odierna), 21,1 GW di energia da fonti eoliche (quasi 2 volte la capacità oggi installata) e 3,3 GW di energia idroelettrica (oltre il 20% in più di quanto utilizzato al momento).
Fonte:
I dati raccolti nel Position Paper A2A realizzato con The European House – Ambrosetti
Ad oggi, l’idroelettrico rimane la fonte rinnovabile con la più alta potenza installata nel territorio italiano, rappresentando circa il 30% del totale. Inoltre, presenta due direzioni di sviluppo: una relativa al mini idroelettrico e l’altra abilitata dal rinnovo delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici e dal potenziamento degli impianti stessi, visto che quasi il 70% della potenza installata è in esercizio da prima degli anni ’60.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, ci sono ampi margini per aumentare l’installazione di infrastrutture - sia sui tetti (palazzi residenziali, centri commerciali, scuole) sia sui terreni (discariche esaurite, aree degradate e dismesse).
Secondo la ricerca, anche l’eolico ha ottime prospettive, a partire dal potenziale offerto dal rinnovo degli impianti esistenti, che potranno beneficiare della forte evoluzione tecnologica registrata negli ultimi 20 anni.
Un’altra fonte rinnovabile da tenere in considerazione sono i rifiuti da avviare a recupero energetico, per il cui trattamento - come abbiamo già avuto modo di evidenziare nei Position Paper pubblicati negli scorsi anni - molti dei nostri territori non sono dotati di impianti adeguati. I rifiuti rappresentano la quarta materia prima autoctona in Italia, aggiungendosi alle già menzionate FER (acqua, sole e vento).
Una loro corretta gestione può contribuire a ridurre le emissioni di CO₂, promuovere il riutilizzo di materia in ottica circolare, abbattere il conferimento in discarica e abilitare generazione elettrica. Il nostro Paese presenta oggi un’opportunità di recupero energetico da rifiuti (urbani e speciali) e fanghi di depurazione di oltre 8 milioni di tonnellate. Il trattamento di questa quantità addizionale potrebbe abilitare un 55% aggiuntivo di produzione elettrica derivante dalla termovalorizzazione rispetto al 2020, superando così i 7 TWh, pari a circa il 2% dell’attuale fabbisogno annuale di generazione elettrica italiana.
Infine, un capitolo a parte lo dobbiamo dedicare al biometano, un prodotto derivante in generale dagli scarti generati dalla nostra economia, il cui potenziale è praticamente inespresso in Italia. Lo sviluppo di una filiera dedicata permetterebbe di valorizzare risorse attualmente non sfruttate e spesso conferite in discarica, per produrre gas all’interno del paradigma di economia circolare, riducendo le emissioni e accrescendo la produzione nazionale di energia. Secondo le nostre stime, la valorizzazione del biometano nei territori del Paese può attivare circa 6,3 miliardi di metri cubi, un valore corrispondente all’8% del consumo nazionale di gas e al 22% del gas importato dalla Russia nel 2021.
Come mostra il Position Paper, il pieno sfruttamento delle FER a nostra disposizione non può che essere la leva fondamentale per qualunque strategia che miri ad accompagnare l’Italia verso l’autonomia ed efficienza energetica.
Come Life Company che si impegna ogni giorno a migliorare la qualità della vita dei cittadini e si
occupa di gestire in modo responsabile le risorse del nostro Paese, noi di A2A continueremo a fare la nostra parte.
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