Il cambiamento climatico avvenuto negli ultimi anni sta avendo ripercussioni significative anche sull’ambiente.
Un aiuto per mitigare tali effetti può sicuramente arrivare da un diverso approccio dell’uomo verso alcuni temi come il riscaldamento delle case.
Secondo uno studio sulla decarbonizzazione realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club, il riscaldamento delle nostre case incide per oltre il 17,7% sulle emissioni di CO2.
Oggi, fortunatamente si può puntare su tecnologie innovative e meno impattanti, come il teleriscaldamento. Un sistema di riscaldamento e raffreddamento vantaggioso sia per l’ambiente che per le comunità locali.
Un’opportunità, questa, colta prontamente da Bergamo, in cui il termovalorizzatore di Rea Dalmine – realtà industriale già esistente nel territorio – è stato collegato alla rete di teleriscaldamento A2A della città lombarda con una tubazione di 5km, aumentando la produzione di teleriscaldamento del 50%.
Se prima il calore di scarto prodotto dall’impianto esistente (90 milioni di kWH termici annui) veniva disperso nell’aria, ora - grazie all’accordo tra A2A Calore e Servizi e Greenthesis Group - verrà catturato e utilizzato per produrre 95 milioni di kWH termici all’anno di energia, destinati a riscaldare le case di 11.000 famiglie, consentendo un vantaggio economico e ambientale.
Il teleriscaldamento, infatti, è di grande aiuto per la comunità del territorio perché permette di eliminare totalmente le spese legate all’acquisto e alla manutenzione degli impianti termici tradizionali, e assicura anche un maggiore livello di sicurezza.
Inoltre, questa tecnologia favorisce un uso razionale delle risorse energetiche, riducendo il consumo di combustibili fossili, non incrementando quindi l’inquinamento locale.
Provate a immaginare: grazie al recupero di calore da Rea Dalmine verranno spente 11mila caldaie, eliminando la stessa quantità di CO2 che eliminerebbe un impianto di 25.000 pannelli fotovoltaici.
Il teleriscaldamento, infatti, consentirà di diminuire le emissioni di CO2 di 15.000 tonnellate all'anno, cioè le emissioni prodotte da 5.000 auto a benzina in un anno.
Con il passaggio dell’impianto Rea Dalmine all’assetto cogenerativo di elettricità e calore durante la stagione termica invernale, il termovalorizzatore passerà da un rendimento di conversione energetica del 27% a oltre l’80%, massimizzando la produzione di energia termica. La sezione cogenerativa recupera il calore prima disperso dall’impianto, lo trasforma in energia termica e genera calore equivalente al fabbisogno di 11mila famiglie di Bergamo.
Inoltre, verranno risparmiate 26mila tonnellate di petrolio di energia primaria, poiché il 51% dell’elettricità immessa in rete dall’impianto proviene da fonti rinnovabili - cioè dalla biomassa presente nei rifiuti bruciati dal termovalorizzatore. In questo modo, la CO2 emessa dal processo di termovalorizzazione è per il 50% di origine biogenica.
Il progetto di teleriscaldamento con Rea Dalmine è un esempio di come una nuova e innovativa fonte di riscaldamento domestico può far avanzare il nostro Paese verso la decarbonizzazione, assicurando un futuro migliore alla società e all’ambiente.
Un contributo concreto che noi di A2A abbiamo sviluppato non solo a Bergamo ma anche in altre realtà lombarde. Come a Brescia con ORI Martin recuperando calore industriale pari a 22 GWh, equivalente al fabbisogno di 3.500 famiglie.
Oppure con il progetto Smart Grid Pilot: Banco EnergETICO, in cui abbiamo lavorato come capofila per realizzare un sistema innovativo ed efficiente per il recupero di energia dai cascami termici industriali, derivanti dal sito produttivo di Alfa Acciai, recuperando 10MWh di calore equivalente al fabbisogno di 3.000 famiglie.
A Milano, infine, è attualmente in corso il progetto LombHe@t - Hub Energetico Lombardo, che si pone l’obiettivo di sviluppare un sistema innovativo ed efficiente di riscaldamento e raffrescamento, utilizzando un calore di scarto di 54 GWh all’anno equivalente al fabbisogno di 6.000 famiglie del territorio.
Progetti, questi, capaci di fornire un significativo e concreto contributo alla transizione energetica e allo sviluppo dell’economia circolare dei nostri territori.
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