Accedi rapidamente alle aree riservate e portali clienti del Gruppo A2A in base al servizio di tuo interesse.
Il dinamismo dell’economia del Mezzogiorno nel 2023, sotto la spinta di politiche espansive a sostegno dei redditi e degli investimenti, è stata trainata dall’exploit delle costruzioni e dell’indotto industriale locale, con effetti positivi sull’occupazione e sulla dinamica del PIL, cresciuto al Sud più che nelle altre aree del Paese (+1,3% rispetto al +1% del Nord-Ovest, +0,9% del Nord-Est e +0,4% del Centro). Questi segnali di ripresa contribuiscono a consolidare la dotazione industriale e infrastrutturale del Sud. Allo stesso tempo, una stagione di rilancio strutturale del Mezzogiorno dipenderà dal rafforzamento della capacità di spesa delle risorse del PNRR e delle politiche di coesione 2021-2027 e dovrà guardarsi dal ritorno di politiche fiscali restrittive.
In questo contesto, le Utility si collocano in posizione centrale per intercettare le opportunità trasformative delle transizioni in corso, energetica e digitale, specialmente nel Mezzogiorno. Il segmento meridionale delle Utility realizza il 24% del valore aggiunto nazionale del comparto (pari a 47,7 mld nel 2023), una quota superiore rispetto al contributo complessivo del Mezzogiorno sul PIL nazionale (22%). Le Utility al Sud contribuiscono al 3% del PIL meridionale, quota che aumenta al 4,7% se consideriamo il contributo offerto dalle imprese che operano sull’intera filiera meridionale delle Utility - includendo tutte le attività economiche, dall’approvvigionamento delle materie prime alla prestazione del servizio al consumatore finale - pari a 16,1 miliardi (il 17% del valore aggiunto del settore privato extra-agricolo del Sud).
La filiera meridionale delle Utility si contraddistingue per una marcata vocazione industriale, con le imprese estrattive e manifatturiere che realizzano oltre il 52% del valore aggiunto complessivo, il doppio del valore medio delle altre filiere (26,7%). Caratteristica che testimonia l’elevato potere di attivazione della filiera Utility sul bacino industriale locale e gli effetti di stimolo su crescita e occupazione che ne derivano.
In particolare, il binomio Mezzogiorno – Utility assume un ruolo chiave per centrare gli obiettivi della transizione verde e della lotta al cambiamento climatico. Qualsiasi dimensione della transizione energetica si voglia considerare – sostenibilità ambientale, sicurezza energetica, competitività industriale – l’espansione delle rinnovabili rimane cruciale. Nel contesto italiano, negli ultimi anni si assiste a un’accelerazione da questo punto di vista: la capacità rinnovabile installata nel 2023 è arrivata a 66,7 GW, con una crescita significativa sul 2022 (+9,3%, pari a +5,7 GW), divenuta ancor più rapida I Semestre del 2024 (+3,7 GW), che ha portato la capacità totale a 70,4 GW.
Il nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (Pniec, Luglio 2024) prevede l’installazione di nuova capacità tale da centrare un target di 131 GW di rinnovabili al 2030, con un incremento di circa 60 GW che si dovrebbe concentrare nel Mezzogiorno, per via della maggiore producibilità eolica e solare. Il Mezzogiorno offre le maggiori opportunità di espansione della capacità fotovoltaica ed eolica nazionale, così come il maggior potenziale non sfruttato in termini di produzione elettrica rinnovabile.
I prossimi anni vedranno dunque un’ulteriore accelerazione nello sviluppo della capacità rinnovabile al Sud. In questo quadro, emerge con chiarezza la funzione strategica del comparto idroelettrico, in Italia e soprattutto nelle regioni meridionali.
Nel 2023, l’idroelettrico rappresenta la principale fonte rinnovabile nel bilancio energetico italiano, producendo il 12,5% dell’energia elettrica (a fronte del 10% del fotovoltaico e del 7,6% dell’eolico). La forte penetrazione delle rinnovabili non programmabili, caratterizzate da picchi giornalieri e stagionali della produzione comporta inoltre un significativo aumento dei periodi di generazione in eccesso e attribuisce ai sistemi di accumulo garantiti dall’idroelettrico una funzione fondamentale, rispetto alla stabilizzazione della rete. Gli impianti di pompaggio idroelettrico saranno dunque essenziali nel processo di espansione delle rinnovabili, garantendo un buffer stock per l’energia fotovoltaica ed eolica e una soluzione agli squilibri della domanda, favorendo la distribuzione di energia tra settori e territori.
Ancor più rilevante, l’idroelettrico può svolgere un ruolo strategico anche nella tutela della risorsa idrica, oggi resa sempre più urgente dall’impatto del cambiamento climatico, che investe l’Italia, e in particolare il Mezzogiorno. Secondo i dati Istat, nei 40 Comuni capoluogo di provincia del Mezzogiorno le precipitazioni annue nel 2022 si sono ridotte in media del 21% rispetto al periodo 2006-2015, con punte vicine al -40% in alcuni comuni calabresi (Crotone, 39%) e addirittura oltre il -60% in alcuni comuni siciliani (Catania e Agrigento). Nel 2023, ISPRA ha certificato che la disponibilità idrica nazionale è stata pari a 112,4 miliardi di m3, un volume inferiore del 18% rispetto alla media annua 1951–2023, a causa del deficit di precipitazioni e dell’incremento dei volumi idrici di evaporazione diretta dagli specchi d'acqua e dal terreno.
La specializzazione produttiva del Mezzogiorno e le esigenze legate alla transizione indicano la rilevanza strategica della risorsa idrica per i territori del Sud. In questo quadro complesso, è necessaria una riorganizzazione complessiva nella gestione di tale risorsa per migliorare la capacità di adattamento del sistema. Questa azione obbligata non può che passare da una prospettiva di filiera in grado di abbracciare il ciclo idrico nella sua interezza, con il comparto idroelettrico a svolgere una funzione di pivot, sia nel processo di transizione energetica nella tutela dell’oro blu.
In definitiva, le Utilies svolgeranno un ruolo nevralgico non solo rispetto al processo di rilancio industriale del Mezzogiorno, che passa soprattutto dalla capacità di intercettare le opportunità trasformative legate ai mutamenti dello scenario internazionale, ma anche nel raggiungimento dei target della transizione e nel contrasto al climate change.
Risorse utili
Servizi e impianti