Il depuratore intercomunale di Valtrompia, tratterà la grande maggioranza dei reflui civili della Valtrompia, contribuendo a migliorare la qualità dell’acqua del Fiume Mella, il principale corso d’acqua che attraversa la città di Brescia.
L’impianto avrà una capacità depurativa iniziale di 85.000 A.E. (abitanti equivalenti), con la possibilità di potenziamento sino a 138.000 A.E., coprendo così un bacino di popolazione che insiste su 380 km2.
L’impianto, grazie all’utilizzo della tecnologia a membrane (MBR), consentirà una resa depurativa di altissimo livello qualitativo, consentendo di reimmette in ambiente circa 34 milioni di litri/giorno di acqua disponibile per il riutilizzo agricolo.
Al fine di ridurre gli autoconsumi dell’impianto, parte dell’acqua depurata verrà riutilizzata all’interno del depuratore, tutto ciò nell’ottica dell’economia circolare.
L’impianto grazie alle tecnologie depurative impiegate, garantisce un abbattimento dei contaminanti presenti nei reflui superiore ai limiti prescritti dalla normativa vigente riducendo il carico inquinante immesso dell’ambiente fluviale.
Carico organico biodegradabile (BOD5) rimosso
Carico azotato (TKN) rimosso
Carico solidi sospesi totali (SST) rimosso
Fosforo (P) rimosso
Attraverso una rete di collettori fognari che si snodano lungo la Valtrompia, il refluo confluisce all’ingresso del depuratore; attraverso un monitoraggio realizzato tramite una rete di sensori posizionati lungo i collettori, se il refluo contiene inquinanti non compatibili con la biologia dell’impianto, viene confinato in un’apposita vasca per essere debitamente trattato.
Diversamente giunge nella zona dei pretrattamenti, composta da un sistema di grigliatura grossolana (14 mm) e fine (1,5 mm) per la rimozione dei solidi non biodegradabili, e successivamente raggiunge il comparto in cui avviene la rimozione dei grassi, olii e sabbie. Queste ultime vengono ulteriormente lavate e classificate per poter essere reintrodotte sul mercato, riducendo di conseguenza il consumo delle cave di sabbia.
Prima del comparto biologico il refluo viene immesso in una vasca di equalizzazione, che consente un’ottimizzazione idraulico-chimica del refluo stesso a tutto vantaggio del processo depurativo.
La successiva sezione biologica di nitrificazione-denitrificazione è di tipo a fanghi attivi, suddivisa su due linee e dotata di un sistema a cicli alternati denominato swing, il quale permette un sensibile abbattimento dei consumi energetici per la riduzione delle sostanze azotate.
Come anticipato, la separazione dell’acqua depurata dai fanghi avviene utilizzando delle membrane MBR suddivise su 6 treni, che consentono una filtrazione molto spinta dell’ordine di 0,035 mm, denominata ultrafiltrazione, in grado di trattenere anche i batteri. Questo permette di rendere superflua la disinfezione finale del permeato (denominazione dell’acqua depurata), con conseguente eliminazione del consumo di sostanze chimiche atte allo scopo.
Le acque depurate vengono infine reimmesse nell’ambiente, ovvero nel Fiume Mella.
Il quantitativo di fanghi biologici eccedente la concentrazione richiesta per i processi depurativi viene separato e trattato in una apposita linea atta a stabilizzare e a ridurne il contenuto d’acqua presente nei fanghi. Tale linea è costituita dalle sezioni di pre-ispessimento dinamico, stabilizzazione aerobica e disidratazione dei fanghi tramite centrifugazione.
Il depuratore di Valtrompia è stato progettato per integrarsi completamente con il paesaggio circostante.
Le vasche di depurazione sono nascoste sotto una struttura prefabbricata che simula una semi-collinetta, coperta da un manto verde piantumato con diverse specie vegetali che mutano colore con l’alternarsi delle stagioni.
L’obiettivo è mimetizzare l’effetto visivo sia dai versanti del fiume Mella (lungo la vicina pista ciclabile) che dalle limitrofe cime, andando a mascherare anche la prospicente zona artigianale esistente.
Il depuratore sarà dotato di un impianto scrubber, che mettendo in leggera depressione tutti i locali del depuratore, sarà in grado di eliminare gli eventuali odori molesti. Inoltre si è studiata con particolare attenzione l’insonorizzazione acustica dei locali per abbatterne il rumore.
L’impianto sarà corredato da una zona a verde che si raccorderà alla collinetta artificiale che maschera l’impianto, avente una superficie di circa 5.500 m2 in cui verranno piantumate 15.000 piante arbustive e ad alto fusto.
Anche la recinzione esterna dell’impianto contribuirà all’inserimento nell’ambiente del depuratore; questa sarà dotata di rampicanti che creeranno una barriera verde lungo tutta la cinta.
Inoltre gli elementi a corredo della copertura, come le pensiline, saranno realizzate in acciaio corten, che ha una colorazione simile al legno.
Le opere civili sono state dimensionate utilizzando il più severo dei criteri antisismici, ovvero la Classe d’uso IV, mentre per l’impermeabilizzazione delle vasche si è utilizzata la metodologia denominata a vasca bianca, che protegge permanentemente il calcestruzzo, tramite specifici additivi prolungandone così la durata e riducendone la manutenzione e dunque i relativi costi.
Per la costruzione dell’impianto, in ottemperanza ai CAM europei (Criteri Ambientali Minimi), si è impiegato un calcestruzzo denominato GREENBASE, che usa materia prima secondaria (inerti speciali non pericolosi, quali scorie nere da acciaieria ad arco elettrico), pertanto anche la costruzione del depuratore ha contribuito alla riduzione dei rifiuti nell’ottica dell’economia circolare.
L’efficienza energetica è stato un asse portante durante la progettazione dell’impianto.
In primis abbiamo accuratamente studiato il profilo idraulico, il che ha consentito di ridurre al massimo i sollevamenti; inoltre, abbiamo scelto macchinari a basso consumo energetico e per il comparto biologico abbiamo optato per lo schema di trattamento a cicli alternati.
Tutto questo ha contribuito all’accoglimento da parte del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) della domanda per l’ottenimento dei 600 TEP in tema di certificati bianchi, comprensivo per la prima volta in Italia del comparto a membrane (MBR).
Per la gestione del processo depurativo, l’impianto sarà dotato di un sistema di supervisione con apposito software (SCADA), con 7 stazioni di automazione in campo ognuna dotata di apposito display touch screen.
Inoltre per le manutenzioni utilizzeremo la realtà aumentata attraverso appositi tablet.
Dati principali | |
Regione | Lombardia |
Ubicazione | Brescia (BS) |
Comuni serviti | Brescia, Collebeato, Cellatica, Bovezzo, Gussago, Rezzato, San Zeno. Una porzione di Castenedolo, Roncadelle e Nave |
Tipologia | Depuratore |
Potenzialità | 296.000 AE |
Tecnologia | Fanghi attivi misto CAS e MBR |
Carichi rimossi anno 2021 | 2.841 t/anno BOD5 5.072 t/anno COD 629 t/anno Azoto totale 73 t/anno Fosforo 1.949 t/anno Solidi Sospesi Totali (SST) |
Risorse utili
Servizi
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