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Rifiuti industriali

Anche se la normativa italiana non distingue i rifiuti industriali come una categoria a sé stante, includendoli invece nella più ampia classe dei rifiuti speciali, è comunque utile considerare i rifiuti industriali come quei rifiuti speciali – quindi non urbani – generati dalle attività produttive e manifatturiere all’interno di stabilimenti industriali, laboratori, officine e altre realtà imprenditoriali. Si tratta di materiali, sostanze o prodotti che, a seguito di processi industriali, hanno perso la loro utilità o non soddisfano più gli standard necessari per essere riutilizzati nel ciclo produttivo e vengono dunque scartati. Questi rifiuti possono comprendere residui di lavorazione, sostanze chimiche non più impiegabili, scarti metallici, imballaggi contaminati, solventi esausti, fanghi, polveri, materiali derivanti da demolizioni e molti altri elementi, a seconda delle peculiarità del processo produttivo.

Tipologie di rifiuti industriali

I rifiuti industriali possono essere pericolosi e non pericolosi. I rifiuti pericolosi contengono sostanze o composti che possono rappresentare un rischio per la salute umana o l'ambiente, come oli esausti, solventi organici, acidi, basi, pesticidi, vernici e materiali contenenti metalli pesanti. Per essere classificati come tali, devono rispondere a criteri precisi stabiliti dalla normativa vigente, come il Decreto Legislativo 152/2006 in Italia e regolamentazioni europee collegate. I rifiuti non pericolosi, invece, sono costituiti da materiali che non presentano caratteristiche di pericolosità, quali carta, plastica, metalli non contaminati, vetro, legno o altri materiali di scarto che derivano dalle attività industriali.

Normativa di riferimento

La gestione dei rifiuti industriali è disciplinata da un complesso quadro normativo che mira a prevenire danni all'ambiente e tutelare la salute pubblica. In Italia, la normativa di riferimento principale è il già citato D.Lgs. 152/2006 ("Testo Unico Ambientale"), che stabilisce le modalità di classificazione, raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti. 
Il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha inoltre istituito un registro di tracciabilità elettronica (RENTRI) che prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.
Ulteriori regolamenti europei e norme specifiche per determinate tipologie di rifiuti completano il quadro giuridico.

  • Economia circolare
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