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Dai primi insediamenti neolitici alle Smart City moderne, le trasformazioni urbane hanno sempre contribuito a scrivere la storia del pianeta, svolgendo il ruolo di catalizzatori dei cambiamenti economici, sociali e culturali. E se oggi diventassero anche laboratori di innovazione per la decarbonizzazione?
Partiamo da un dato: nel 2007, la popolazione mondiale che vive nelle città ha superato per la prima volta quella che vive nelle aree rurali. Da quel momento, l’urbanizzazione è diventata un trend, con la previsione al 2050 di raggiungere circa il 70% di popolazione mondiale residente nelle aree urbane e oltre l’80% in Italia. Le città, d’altronde, offrono molteplici servizi assistenziali, culturali e di formazione facilmente accessibili, per questo sempre più persone scelgono di viverci. L’urbanizzazione, però, comporta una sfida: combinare l’elevato consumo di energie e risorse con sostenibilità e qualità della vita, sfruttando e implementando le potenzialità intrinseche di cui le città dispongono.
Su questo tema si concentra il Position Paper 2024 realizzato da A2A in collaborazione con TEHA (The European House - Ambrosetti) e con il supporto di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, dal titolo “Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit”. Lo studio analizza il ruolo centrale delle città nella transizione ecologica, identificando leve tecnologiche e di servizio su cui investire per il miglioramento della qualità della vita e la neutralità climatica nelle Città.
A partire da questi elementi e analizzando tutti i 112 capoluoghi di provincia italiani, lo studio identifica come best practice di sostenibilità urbana 7 città (Milano, Brescia, Messina, Bergamo, Varese, Cremona e Cosenza) dove sono attivi progetti volti a accrescere la sostenibilità dei propri territori. Tutte le città sono operative, con ricorsi differenti, su sei aree strategiche di intervento per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità della vita: installazione di pannelli fotovoltaici, elettrificazione dei trasporti, teleriscaldamento, ottimizzazione dei servizi di water e waste management, sostituzione dei punti luce con illuminazione a LED (relamping) e sviluppo di verde urbano.
Milano e Varese sono due modelli virtuosi di città sostenibili, attive su numerosi progetti urbani di ottimizzazione energetica, termica ed elettrica. Tra gli interventi sul territorio, le analisi del Position Paper 2024 hanno evidenziato risultati eccellenti su fotovoltaico e relamping.
In ambito di energie rinnovabili, Milano vanta il più grande impianto fotovoltaico su tetto in Italia, installato a Rho Fiera e composto da 50.000 pannelli fotovoltaici. L’impianto si estende su una superficie paragonabile a oltre 45 campi di calcio, per una produzione attesa annuale di 22 GWh: si potrebbe immaginare come un "sole artificiale" che, senza sosta, illumina e alimenta la città in modo sostenibile.
Allo stesso modo, l’illuminazione pubblica a LED è diventata uno standard per il capoluogo meneghino, con una copertura del ~95% dei punti luce urbani. Nell’ambito del teleriscaldamento, la rete si estende per 390 km, attraverso la quale il calore generato dal termovalorizzatore viene distribuito ai singoli utenti, recuperando energia dal 37% dei rifiuti urbani. Il restante 63% dei rifiuti urbani prodotti a Milano è destinato al recupero di materia, garantendo quindi che lo 0% dei rifiuti venga conferito in discarica. Milano vanta inoltre un tasso di raccolta differenziata superiore rispetto alla media dei comuni capoluogo: 62,1% contro 55,1%.
Impianto fotovoltaico su tetto in Italia per estensione
Tonnellate di CO2 evitate ogni anno
Varese dispone di due importanti impianti di teleriscaldamento, alimentati anche da un impianto fotovoltaico di teleriscaldamento solare, entrato in funzione nel 2015 come il più grande del Sud Europa. La città, poi, si classifica al primo posto in Lombardia per diffusione di impianti fotovoltaici di piccola taglia, dimostrando l’efficacia dell’impegno condiviso di privati e pubblici. Conquista anche un importante traguardo con il relamping di tutti gli 11.000 punti luce urbani, per un’illuminazione cittadina a LED del 100% e si colloca nella Top 15 dei capoluoghi italiani per elettrificazione dei trasporti pubblici (TPL), con un’infrastruttura mobile che attraversa un tessuto urbano sempre più arricchito di verde urbano. Parliamo di 237 aree verdi di diversa dimensione e tipologia (tra cui giardini di scuole e quartieri, filari arborei stradali e parchi storici) a cui si aggiungono oltre 46 ettari di boschi comunali.
Impianto di teleriscaldamento solare installato nel Sud Europa
Tonnellate di CO2 evitate ogni anno
Se Milano e Varese si distinguono per i loro progressi in materia di energie rinnovabili, Brescia e Bergamo eccellono per i loro avanzati sistemi di recupero energetico dei rifiuti, grazie all’uso dei termovalorizzatori. Questi impianti sono la prima fonte di generazione di calore in entrambe le città, alimentano il teleriscaldamento e azzerano completamente la presenza di rifiuti in discarica, trasformandoli in energia termica e in energia elettrica. Il termovalorizzatore di Brescia, per esempio, tratta oltre 720.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, pari alla quantità generata da circa 1,4 milioni di persone. La città si caratterizza inoltre per un tasso di raccolta differenziata particolarmente virtuoso rispetto al resto dei comuni capoluogo: 68%, contro una media italiana del 55%.
Nel 2022, anche il termovalorizzatore di Bergamo, attivo dal 2003, è stato dotato di un sistema avanzato di accumulo termico, che consente di immagazzinare l’energia termica per renderla disponibile quando necessario alla rete di teleriscaldamento della città. Questo permette di evitare ogni anno l’emissione di 17.831 tonnellate di CO₂, più del doppio del peso della Torre Eiffel. Oltre a questo importante successo, Bergamo ha investito nell’illuminazione pubblica a LED, coprendo il 94% dei punti luce, proprio come Brescia.
Entrambi i comuni lombardi consolidano il loro ruolo come eccellenze nell’uso di tecnologie sostenibili a basso impatto ambientale. Lo dimostrano risultati concreti, come l’elettrificazione del trasporto pubblico a Bergamo, con il 60% della flotta diesel-free e i traguardi raggiunti da Brescia in ambito fotovoltaico. La città si distingue infatti come la prima provincia italiana per contributo alla potenza fotovoltaica nazionale e la seconda, dopo Roma, per numero di impianti fotovoltaici operativi.
Messina, Cremona e Cosenza rispondono alle specifiche necessità urbane con progetti di innovazione ecologica e condividono un forte impegno verso l’adozione di soluzioni sostenibili per i trasporti pubblici, punto chiave delle loro strategie di decarbonizzazione urbana.
Messina, per esempio, ha investito sull’elettrificazione dei TPL, con il 15,3% della flotta di trasporto pubblico locale composta da autobus elettrici o ibridi. Supera quindi la media nazionale, e accresce significativamente il servizio offerto con tecnologie di infomobilità per agevolare l’utilizzo dei trasporti pubblici da parte dei passeggeri. Conquista altri rilevanti traguardi con l’illuminazione pubblica a LED e nell’ambito della raccolta differenziata con l’attivazione, dal 2019, di un progetto di raccolta porta a porta che ha permesso di triplicare in soli 3 anni il tasso di raccolta differenziata.
Autobus elettrici o ibridi
Tonnellate di emissioni di CO2 evitate grazie al relamping
Cremona presenta a oggi un’implementazione estensiva e diversificata delle principali tecnologie volte alla decarbonizzazione. Nell’ambito dei trasporti, vanta il 60% della flotta TPL elettrica, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2026. In questo modo, la città sarà in grado di ridurre le emissioni di CO₂ di 1.500 tonnellate l’anno. Un altro successo importante riguarda il tasso di raccolta differenziata che raggiunge quasi l’80% - un dato ben al di sopra della media dei comuni capoluogo.
Flotta TPL elettrificata entro il 2026
Illuminazione pubblica a LED
In Calabria, invece, Cosenza si distingue per l’alto tasso di raccolta differenziata, pari al 60% e cinque punti percentuale sopra la media dei comuni capoluogo.
Cosenza è il 1° comune capoluogo per numero di alberi per abitante, con un valore pari a 72 contro la media nazionale di 46.
Tasso di raccolta differenziata
Città in Italia per numero di piante ogni 100 abitanti
Da Nord a Sud dell’Italia, queste 7 città stanno investendo su progettualità dirette a migliorare la sostenibilità urbana e la qualità della vita. L’obiettivo è disegnare modelli future-fit: ecosistemi urbani dove l’adozione di energie rinnovabili, l’ottimizzazione energetica dei rifiuti e l’efficienza di trasporti pubblici sostenibili siano pratiche consolidate. Ogni progetto è un passo concreto verso una visione urbana migliorativa e rappresenta un esempio da seguire per il resto del Paese.
Lo evidenziano i messaggi chiave del Position Paper 2024, sottolineando come la riduzione delle emissioni inquinanti di oltre il 50% entro il 2050 sia possibile attraverso l’implementazione delle leve tecnologiche e di sviluppo già ad oggi disponibili.
La transizione ecologica parte da piccole e grandi iniziative, frutto di un impegno condiviso tra i privati, le amministrazioni e gli operatori industriali, perché la partita per la neutralità climatica va giocata e vinta nelle città.
Risorse utili
Servizi e impianti