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L’economia circolare è un modello economico innovativo e sostenibile che si contrappone al tradizionale paradigma lineare “produci, usa e getta”. In un sistema lineare, le risorse vengono estratte, trasformate in prodotti, utilizzate e infine scartate come rifiuti.
La principale differenza tra economia lineare ed economia circolare sta nel fatto che quest’ultima mira a mantenere il valore di un bene il più a lungo possibile, favorendo il riutilizzo, la riparazione, la rigenerazione e il riciclo. Questo approccio promuove l’efficienza nell’uso delle risorse, riduce al minimo la produzione di rifiuti e contribuisce anche a ridurre l'impatto ambientale.
L'economia circolare si basa su alcuni principi chiave:
Tra gli obiettivi principali dell’economia circolare vi sono la salvaguardia delle risorse naturali, la protezione dell’ambiente, la riduzione delle emissioni di CO₂ e la creazione di valore economico e sociale. I benefici si riflettono su diversi livelli:
L’economia circolare può investire tutti i settori, dall’industria manifatturiera alla gestione dei rifiuti, dall’edilizia al settore agroalimentare, dall’elettronica ai trasporti. Le strategie principali includono:
Negli ultimi anni, l’economia circolare è diventata una priorità per le istituzioni europee e mondiali.
Il "Circular Economy Action Plan" (CEAP) rappresenta una delle iniziative più significative della Commissione Europea per guidare la transizione verso un’economia realmente sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Presentato per la prima volta nel 2015 e aggiornato nel 2020 nell’ambito del Green Deal europeo, il piano mira a ridisegnare l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione alla gestione dei rifiuti, favorendo un utilizzo più efficiente delle risorse.
Tra gli obiettivi principali del CEAP figurano la progettazione di prodotti più durevoli, riutilizzabili, riparabili e riciclabili, la riduzione dei rifiuti e delle sostanze pericolose, il rafforzamento della domanda di materie prime seconde. Un ruolo centrale viene attribuito al design ecosostenibile, all’adozione di modelli di business circolari e alla promozione di filiere sostenibili nei settori chiave come quelli relativi all’elettronica, batterie, tessili, plastica, costruzioni e alimentare.
Il piano prevede anche misure per responsabilizzare consumatori e imprese, introducendo etichette chiare con informazioni sulla durabilità e riparabilità dei prodotti, oltre a strumenti normativi per incentivare la raccolta differenziata e la lotta contro l’obsolescenza programmata. L’implementazione del CEAP è sostenuta da finanziamenti mirati, programmi di ricerca e innovazione e partnership pubblico-private, a livello sia europeo che nazionale.
Normative specifiche sono state adottate a livello comunitario per imporre agli stati membri obiettivi di recupero sulle diverse frazioni di rifiuti e la riduzione del conferimento in discarica.
Le aziende giocano un ruolo fondamentale nell’attuazione dell’economia circolare, investendo in ricerca, sviluppo e innovazione e riprogettando processi produttivi e prodotti e scegliendo di utilizzare risorse derivate da rifiuti in sostituzione di materie vergini. Anche i cittadini sono protagonisti attivi: attraverso scelte di consumo responsabile, la corretta raccolta differenziata, la riparazione degli oggetti e la partecipazione a iniziative di economia collaborativa e comprendendo il valore degli impianti di trattamento e recupero possono contribuire in modo significativo alla riduzione dell’impatto ambientale e alla creazione di un’economia più giusta e sostenibile.
L’economia circolare rappresenta una risposta concreta alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Adottare questo modello significa ripensare il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo le risorse, passando dalla logica della linearità a quella della circolarità. Grazie all’impegno di tutti, la transizione verso un futuro più verde, efficiente e inclusivo diventa possibile, generando vantaggi sia per l’ambiente sia per l’economia e la collettività.
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