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Nell’aggiornamento del processo di materialità, abbiamo esaminato fonti interne ed esterne, nonché i principali rating ESG, per identificare gli impatti che l'organizzazione ha sul contesto esterno.
Un passo cruciale è stato il coinvolgimento di un panel di stakeholder interni ed esterni per valutare la "significatività e probabilità" dei possibili impatti generati (impact materiality) e subiti (financial materiality).
Gli impatti sono stati raggruppati in 18 macro temi che riguardano le diverse aree di business e la governance del Gruppo. Tra questi, 5 temi sono stati valutati dal CdA come principali.
Abbiamo in essere un chiaro sistema di identificazione, valutazione e gestione dei rischi e delle opportunità connessi alle variazioni climatiche, integrato nel processo di Enterprise Risk Management di Gruppo.
La trasparenza è testimoniata anche dal nostro allineamento alle linee guida della Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD), che ci impegna ad identificare e rendicontare i rischi e le opportunità climatiche più significative e il loro impatto economico sul nostro business.
Abbiamo voluto ribadire anche nell’ultimo aggiornamento di Piano Strategico il proprio impegno verso la transizione ecologica dichiarando di voler raggiungere il Net Zero per le emissioni Scope 1 e Scope 2 entro il 2040.
Per raggiungere tale obiettivo Il gruppo ha identificato tre fasi di azione: una prima fase con investimenti nelle fonti rinnovabili e avvio di progetti pilota di Carbon Capture Utilization & Storage (CCUS); una seconda fase incentrata sul phasedown di alcuni impianti carbon intensive e introduzione di nuove tecnologie e una terza fase di estensione degli impianti CCUS, crescita nelle RES e possibili compensazioni per le emissioni residue.
Abbiamo pubblicato un documento di commitment per la riduzione delle emissioni lungo tutta la propria catena del valore (Scope 3) focalizzato sull’accelerazione della transizione energetica con le proprie tecnologie, sugli investimenti responsabili, sulla promozione dell’engagement a impatto positivo con tutta la propria value chain e l’implementazione di pratiche aziendali sostenibili.
Complessivamente, nel 2022 il ricorso a termovalorizzazione, produzione da fonti rinnovabili e cogenerazione efficiente ha consentito di evitare la produzione di 2,3 milioni di tonnellate di CO2 e di risparmiare quasi 1 milione di TEP di energia primaria.
Abbiamo in essere un sistema di identificazione, valutazione e gestione dei rischi connessi alle variazioni climatiche e delle opportunità integrato nel processo di Enterprise Risk Management di Gruppo. Di seguito sono descritte le principali caratteristiche del sistema con riferimento ai rischi climatici.
I rischi individuati per il Gruppo A2A sono il risultato della analisi di materialità effettuata sulla base dei riferimenti ai pericoli legati al clima come classificati dalla Tassonomia UE e gli atti delegati emessi in attuazione del Regolamento UE 2020/852 sugli investimenti Green, le categorie di rischio delineate dalle raccomandazioni della Taskforce on Climate-related Financial Disclosure (TCFD) e i business operati e i servizi offerti dal Gruppo, nonché i rischi già compresi nel profilo di rischio del Gruppo
Note:
Nota:
CC1 | Cambiamento nel regime delle precipitazioni | Rischio/Opportunità |
CC2 | Competizione per l’uso della risorsa idrica | Rischio |
CC3 | Permessi di emissione EUAs | Rischio/Opportunità |
CC4 | Domanda di energia termica per riscaldamento | Rischio |
CC5 | Sistemi di efficienza energetica | Opportunità |
CC6 | Resilienza delle reti di distribuzione dell’energia elettrica | Rischio/Opportunità |
CC7 | Scarsità della risorsa idrica per usi potabili | Rischio/Opportunità |
CC8 | Fenomeni metereologici estremi | Rischio |
CC9 | Sustainable Finance Framework | Opportunità |
CC10 | Raffredamento impianti | Rischio |
CC11 | Revisione Direttiva ETS | Rischio |
Inoltre, al fine di includere in modo sempre più strutturato queste considerazioni nella valutazione degli impatti finanziari del cambiamento climatico, la funzione ERM ha svolto un ulteriore approfondimento per quantificare gli impatti dei rischi climatici e le opportunità sui rischi economico-finanziari del Gruppo. Tali effetti sono valutati in termini di variazione dell’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano Industriale.
Con riferimento al prospetto soprariportato, si stima che le incertezze climatiche di tipo fisico possano incidere sull’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano industriale con una variazione compresa tra -2,3% e +0,2%
Per i rischi e le opportunità di tipo transition l’incidenza sull’EBITDA complessivo del Gruppo previsto dal Piano industriale ha una variazione stimata compresa tra -2,1% e + 0,6%.
16 miliardi di investimenti previsti in 10 anni e l’impegno ad azzerare le emissioni dirette e indirette (sia Scope 1 che Scope 2) generate dal Gruppo al 2040, in anticipo rispetto agli obiettivi previsti da COP26.
L’autonomia energetica è un tema di centrale importanza per noi e per il sistema nazionale e ha reso necessario accelerare lo sviluppo secondo le direttive dell'Unione Europea.
Tramite le nostre attività di efficientamento energetico e gli investimenti per lo sviluppo delle Fonti di Energia Rinnovabili (FER) disponibili sul territorio nazionale, il Gruppo contribuisce alla transizione del Paese verso l’autonomia energetica A2A, promuovendo anche la valorizzazione energetica dei rifiuti e degli scarti di produzione agricola e alimentare per sostenere lo sviluppo della filiera del biometano, contribuendo a sanare un gap impiantistico rispetto agli altri Paesi comunitari.
Lo scenario attuale sta favorendo la consapevolezza della necessità di utilizzare al massimo le fonti energetiche rinnovabili per rendere il Paese quanto più possibile autonomo e per accelerare il processo di decarbonizzazione e transizione ecologica.
Oggi, secondo l’indicatore elaborato da Ambrosetti, l’Italia è quintultima in Europa per autonomia energetica ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio.
La valorizzazione dell’idroelettrico – attraverso il repowering di impianti esistenti e lo sviluppo di impianti di mini-idroelettrico – può abilitare un incremento della potenza di 3,3 GW (concentrata in Lombardia, Trentino A. A. e Piemonte), oltre il 20% della capacità idroelettrica oggi installata, raggiungendo una capacità idroelettrica installata pari a 19,1 GW.
La valorizzazione delle opportunità di sviluppo del solare in Italia, tenendo conto delle tecnologie attuali e dei vincoli normativi e strutturali esistenti, può abilitare un incremento della potenza installata di 105,1 GW. Questo valore è quasi 5 volte la capacità attuale e includerebbe 42 GW di energia fotovoltaica installata sui tetti degli edifici civili, industriali e commerciali (con il 50% di questa potenza aggiuntiva concentrata nel Nord del Paese) e 63 GW di energia derivante dal fotovoltaico a terra (di cui il 32% concentrato in Sicilia, Puglia e Sardegna).
La valorizzazione delle opportunità di sviluppo nei territori, tenendo conto delle tecnologie attuali e dei vincoli normativi e strutturali esistenti, abilita un incremento di potenza di 21,1 GW rispetto ad oggi. Questo valore è quasi il doppio dell'attuale capacità installata. In particolare, Sicilia, Puglia e Sardegna rappresentano il 63% dell'opportunità di sviluppo nell'energia eolica, con un totale di 13,3 GW.
La corretta gestione del ciclo dei rifiuti, compreso il recupero energetico, permette di ridurre le emissioni di CO2, eliminare il ricorso alle discariche e contribuire all'aumento della produzione nazionale di energia elettrica. Circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti potrebbero essere sfruttati per il recupero energetico, evitando così la loro destinazione alle discariche e consentendo una produzione elettrica di oltre 7 TWh, equivalente a circa il 2% del fabbisogno annuale di generazione elettrica italiana. Una gestione efficace dei rifiuti e degli scarti di produzione può inoltre creare le condizioni per lo sviluppo della filiera del biometano, generando circa 6,3 miliardi di metri cubi di biometano (equivalente all'8% del consumo nazionale e al 22% del gas importato dalla Russia).
Sostenibilità Urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit
Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori.
Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime. Il fondamentale contributo delle regioni per il raggiungimento dei nostri obiettivi
Inoltre contribuiamo a promuovere un approccio più sostenibile e consapevole all'acquisto di forniture.
In linea con il Piano Strategico di Gruppo, abbiamo implementato diverse iniziative, quali:
Per valutare le performance ESG dei propri fornitori e promuoverne il miglioramento è stata sviluppata la “matrice di maturità degli acquisti sostenibili” e prevista una metodologia di valutazione che si basa su quattro pilastri: ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e acquisti responsabili. Per ogni parametro, EcoVadis esprime un punteggio che contribuisce alla valutazione finale.
Richiede al fornitore di aderire al programma di sostenibilità, ossia di condividere il proprio rating ESG con il Gruppo o di impegnarsi ad ottenerlo in tempi definiti.
Il corso, al quale hanno partecipato colleghi di diverse funzioni aziendali, mira al capacity building con il duplice scopo di sensibilizzare sul tema degli acquisti sostenibili e di formare i buyer sull’utilizzo della piattaforma Ecovadis.
Ci impegnamo a garantire la sicurezza sul luogo di lavoro lungo la catena di fornitura, includendo visite ispettive ai cantieri. Queste visite servono a verificare la conformità alle normative sulla salute e sicurezza e a identificare potenziali impatti ambientali.
Valore degli ordini emessi
Valore degli ordini emessi a fornitori in possesso di almeno una certificazione
Ordini emessi a fornitori valutati con criteri ESG
Ordini emessi a fornitori in possesso di almeno una certificazione
Seguiamo i Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, che rappresentano il nostro framework internazionale nel promuovere e garantire la tutela dei diritti umani.
La centralità dei Diritti Umani nel Gruppo A2A si riflette attraverso l'integrazione di principi di comportamento in materia all'interno del nostro Codice Etico e del Modello Organizzativo 231/01.
Affinché il nostro impegno sia ancor più forte e formale, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la nostra Policy sui Diritti Umani. Questa politica unifica non solo le società del Gruppo A2A, ma anche l’intera catena del valore, nel promuovere e sostenere i valori e i principi stabiliti dalle Istituzioni e Convenzioni Internazionali in materia di Diritti Umani.
Durante l'aggiornamento dell'analisi di materialità nel 2022, è stato effettuato un assessment approfondito sul rispetto dei Diritti Umani, coinvolgendo diverse funzioni aziendali e analizzando fonti sia interne che esterne, tenendo in considerazione le indicazioni degli Standard GRI.
Nel contesto delle nostre attività principalmente, abbiamo identificato e adottato solide misure di presidio dei Diritti Umani, contribuendo a ridurre potenziali rischi rilevanti. L'assessment ha rivelato un livello di presidio medio-alto, ma ci siamo impegnati a individuare ulteriori spazi di miglioramento nelle aree di indagine. Ci impegnamo a:
Risorse utili
Servizi e impianti