Accedi rapidamente alle aree riservate e portali clienti del Gruppo A2A in base al servizio di tuo interesse.
Con questa espressione si intende l’insieme dei rifiuti provenienti dalle attività principalmente domestiche nonché provenienti da attività commerciali e artigianali, ma simili per natura e composizione ai rifiuti prodotti dalle attività domestiche. Nella classificazione italiana, la definizione di rifiuto urbano è disciplinata dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche, che stabilisce le diverse tipologie e modalità di gestione per garantire la tutela della salute, la salvaguardia dell'ambiente e il riciclo delle materie prime.
L'articolo 183 b-ter) del Decreto definisce "rifiuti urbani":
I rifiuti urbani si distinguono dai rifiuti speciali, che invece derivano principalmente da attività industriali, artigianali, agricole, sanitarie o da processi produttivi. La gestione dei rifiuti urbani è un aspetto cardine della sostenibilità ambientale e richiede un’organizzazione efficiente da parte dei Comuni e la collaborazione quotidiana della popolazione.
La gestione dei rifiuti urbani prevede una serie di operazioni che vanno dalla pianificazione e realizzazione di una rete impiantistica adeguata alla gestione di tutti i flussi, alla organizzazione dei servizi di raccolta, al trasporto, al trattamento e allo smaltimento finale. Una delle priorità dei moderni sistemi di gestione è la riduzione della produzione di rifiuti e il massimo recupero dei materiali riciclabili, in linea con i principi dell'economia circolare.
La raccolta differenziata, in particolare, rappresenta un tassello fondamentale per favorire il riciclo e la valorizzazione delle risorse contenute nei rifiuti. I cittadini svolgono un ruolo attivo in questo processo, contribuendo al corretto conferimento dei rifiuti secondo le modalità indicate dal servizio pubblico o dall’azienda che effettua le attività di raccolta.
Risorse utili
Servizi e impianti