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A2A è da tempo impegnata nel proprio processo di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, costituendosi anche come riferimento per la decarbonizzazione del sistema Paese. Dal 2020, infatti, il Gruppo ha un obiettivo certificato SBTi rispetto alla diminuzione delle proprie emissioni dirette (Scope 1) e indirette da utilizzo di energia elettrica (Scope 2), confermato nel più recente Piano Strategico, in cui l’impegno è stato ulteriormente esteso al 2035, con obiettivi ancor più sfidanti (-65% vs 2017). Inoltre, nel corso dell’ultimo anno, il Gruppo ha lavorato per integrare ulteriori obiettivi relativi alla decarbonizzazione della propria value chain, definendo target puntuali in arco piano sulle categorie emissive più rilevanti
Il raggiungimento di questi target non può prescindere da una solida pianificazione di breve, medio e lungo periodo: negli ultimi anni, A2A ha lavorato costantemente per definire e implementare le iniziative e gli elementi fondamentali della propria strategia di decarbonizzazione, e che sono state integrate nel Piano Strategico, che prevede 16 miliardi di euro di investimenti nell’ambito della Transizione energetica, oltre ai 6 miliardi di euro pianificati per lo sviluppo dell’Economia circolare, altrettanto rilevante nell’ambito del contenimento emissivo.
Proprio la definizione di queste iniziative è da sempre un elemento di sfida e di continua valutazione, data l’intrinseca complessità derivante dai molteplici business del Gruppo: l’aumento della capacità rinnovabile installata costituisce la principale leva di decarbonizzazione nel breve e medio periodo, in quanto consentirà una parallela diminuzione della produzione da fonti tradizionali, con evidenti benefici sulla curva emissiva del Gruppo e per il sistema energetico nazionale. Un traguardo importante è stato, appunto, il definitivo phase out dal carbone nel 2023. La decarbonizzazione a lungo termine non potrà invece prescindere dall’introduzione di nuove tecnologie, che ad oggi il Gruppo sta già esplorando, ma che non risultano ancora scalabili. Un esempio è dato dagli impianti di Carbon Capture Utilization & Storage (CCUS), su cui sono in corso approfondimenti di fattibilità tecnica per l’applicazione sugli asset di termovalorizzazione.
Al fine di avere un confronto oggettivo su questi elementi attuali e prospettici, A2A ha sottoposto gli elementi del proprio piano di transizione al Net Zero Assessment (NZA) di Moody’s, una valutazione indipendente sugli obiettivi e sulla capacità di implementazione dei programmi di decarbonizzazione delle aziende. A2A ha ottenuto uno score finale di NZ-3, definito come “Significant”, in una scala a cinque livelli che vede il punteggio NZ-1 corrispondere a un profilo di leadership.
Il Net Zero Assesment di Moody’s valuta non solo il livello di ambizione dei target numerici sui diversi orizzonti temporali (Ambition), ma fornisce un riscontro sulla solidità delle leve strategiche implementate e del piano di transizione rispetto a un percorso a zero emissioni, coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (Implementation). Il terzo elemento di valutazione riguarda gli elementi di Governance, posti a presidio dell’effettiva implementazione del piano e del raggiungimento degli obiettivi.
Il Gruppo considera questa valutazione un ottimo risultato delle iniziative già messe a terra e una conferma della bontà delle azioni che sono pianificate per i prossimi anni. Inoltre, l’assessment costituisce un utile elemento di comprensione degli ambiti di sviluppo futuro per migliorare ulteriormente il proprio impegno nei prossimi anni.
A2A prevede di pubblicare le informazioni più dettagliate sul suo piano di transizione entro il 2025.
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